Il safeguarding nello sport è una priorità assoluta per garantire che tutti gli atleti, indipendentemente dall’età, dal genere o dal background, possano praticare sport in un ambiente sicuro e rispettoso. Il safeguarding si riferisce all’insieme di azioni e strategie messe in atto per proteggere i giovani e gli adulti vulnerabili da abusi, sfruttamento, discriminazioni e qualsiasi forma di rischio o pericolo.
Quando parliamo di safeguarding, ci riferiamo ad una serie di pratiche e politiche che includono:
Il Vademecum sulla tutela dei diritti dei minorenni nello sport è un documento progettato per fornire supporto e linee guida a tecnici e dirigenti sportivi nell’accompagnamento del percorso di crescita dei giovani atleti. Il documento, frutto di una collaborazione tra l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, il Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri e la Scuola dello Sport di Sport e Salute, si compone di undici capitoli che affrontano una varietà di temi legati alla pratica sportiva e al benessere dei minorenni, in linea con i diritti riconosciuti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Il Vademecum mira a promuovere una cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, garantendo il diritto allo sport in modo inclusivo e fornendo indicazioni per orientare gli adulti, in particolare gli allenatori, su come gestire situazioni complesse che potrebbero coinvolgere i minorenni. Esso sottolinea l’importanza dello sport come strumento di sviluppo psicofisico e sociale, e come occasione per superare la marginalità sociale e promuovere l’inclusione di minorenni stranieri.
Il documento affronta anche temi specifici come il bullismo e il cyberbullismo, i disturbi del comportamento alimentare, la devianza minorile, la violenza e gli abusi, la parità di genere, l’equilibrio tra impegno sportivo e scolastico, il contrasto all’uso di sostanze proibite e i pericoli della specializzazione precoce. Per ciascun tema, il Vademecum offre casi esemplificativi, suggerimenti su cosa si può fare e risorse per approfondire l’argomento.
Il ruolo dell’allenatore è cruciale nell’osservare e intervenire sulle condizioni psicofisiche dei giovani atleti, prevenendo e gestendo fenomeni come abusi, discriminazioni e problemi di salute. L’allenatore è chiamato a essere un punto di riferimento educativo, a trasmettere valori e a promuovere uno sport pulito e rispettoso delle regole.
che hanno praticato almeno uno sport prima della maggiore età dichiarano di aver subito almeno una forma di violenza interpersonale
che hanno dichiarato di aver subito atti di violenza psicologica riconducono questi eventi a prima dei 15 anni
non ha né chiesto e né ricevuto aiuto. Questa condizione interessa soprattutto le donne con una quota del 62%.