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PARLIAMO DIUno sport sicuro e inclusivo

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Safeguarding nello Sport

Il safeguarding nello sport è una priorità assoluta per garantire che tutti gli atleti, indipendentemente dall’età, dal genere o dal background, possano praticare sport in un ambiente sicuro e rispettoso. Il safeguarding si riferisce all’insieme di azioni e strategie messe in atto per proteggere i giovani e gli adulti vulnerabili da abusi, sfruttamento, discriminazioni e qualsiasi forma di rischio o pericolo.

Perché il Safeguarding è Importante?
  1. Protezione degli Atleti: il rispetto del codice di condotta assicura che gli atleti siano al sicuro da comportamenti inadeguati e abusi, sia fisici che psicologici. Questo include la prevenzione di abusi sessuali, maltrattamenti, bullismo e sfruttamento.
  2. Creazione di un ambiente positivo: un ambiente sportivo sicuro e inclusivo promuove la salute mentale e fisica degli atleti. Quando gli atleti si sentono al sicuro, sono più propensi a godersi lo sport e a raggiungere il loro pieno potenziale.
  3. Prevenzione dei rischi: implementando misure di safeguarding, è possibile identificare e prevenire comportamenti inadeguati prima che diventino un problema. Questo include la formazione dei dirigenti, allenatori e volontari sui segni di abuso e sulle procedure da seguire in caso di sospetto.
  4. Conformità legale: il protocollo delle procedure di safeguarding aiuta le organizzazioni sportive a conformarsi alle leggi e alle normative vigenti in materia di protezione dei minori e degli adulti vulnerabili. Questo può proteggere l’organizzazione da rischi legali e reputazionali.
  5. Cultura di rispetto e fair play: promuovere politiche di safeguarding aiuta a creare una cultura di rispetto e fair play all’interno delle comunità sportive. Questo significa che tutti gli atleti e i partecipanti sono trattati con dignità e rispetto, indipendentemente dalle loro differenze.
Di cosa stiamo parlando?

Quando parliamo di safeguarding, ci riferiamo ad una serie di pratiche e politiche che includono:

  • formazione e sensibilizzazione: offrire corsi e workshop per dirigenti, allenatori, volontari e atleti sulle procedure di safeguarding e sui segni di abuso.
  • Linee guida e policy: sviluppare e implementare linee guida e policy chiare sul safeguarding, inclusi i protocolli da seguire in caso di sospetto di abuso.
  • Supporto e assistenza: fornire supporto e assistenza agli atleti e ai membri della comunità sportiva che hanno subito abusi o che sono a rischio.
  • Prevenzione e intervento: implementare strategie di prevenzione per ridurre i rischi di abuso e intervenire rapidamente in caso di segnalazioni o sospetti.
  • Monitoraggio e valutazione: monitorare e valutare continuamente le politiche e le pratiche di safeguarding per assicurarsi che siano efficaci e aggiornate.

Il Vademecum sulla tutela dei diritti dei minorenni nello sport è un documento progettato per fornire supporto e linee guida a tecnici e dirigenti sportivi nell’accompagnamento del percorso di crescita dei giovani atleti. Il documento, frutto di una collaborazione tra l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, il Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri e la Scuola dello Sport di Sport e Salute, si compone di undici capitoli che affrontano una varietà di temi legati alla pratica sportiva e al benessere dei minorenni, in linea con i diritti riconosciuti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Il Vademecum mira a promuovere una cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, garantendo il diritto allo sport in modo inclusivo e fornendo indicazioni per orientare gli adulti, in particolare gli allenatori, su come gestire situazioni complesse che potrebbero coinvolgere i minorenni. Esso sottolinea l’importanza dello sport come strumento di sviluppo psicofisico e sociale, e come occasione per superare la marginalità sociale e promuovere l’inclusione di minorenni stranieri.

Il documento affronta anche temi specifici come il bullismo e il cyberbullismo, i disturbi del comportamento alimentare, la devianza minorile, la violenza e gli abusi, la parità di genere, l’equilibrio tra impegno sportivo e scolastico, il contrasto all’uso di sostanze proibite e i pericoli della specializzazione precoce. Per ciascun tema, il Vademecum offre casi esemplificativi, suggerimenti su cosa si può fare e risorse per approfondire l’argomento.

Il ruolo dell’allenatore è cruciale nell’osservare e intervenire sulle condizioni psicofisiche dei giovani atleti, prevenendo e gestendo fenomeni come abusi, discriminazioni e problemi di salute. L’allenatore è chiamato a essere un punto di riferimento educativo, a trasmettere valori e a promuovere uno sport pulito e rispettoso delle regole.

“L’allenatore deve essere una buona persona che rispetta gli altri, ma che ha la forza necessaria per far si che gli altri lo rispettino.” – Ettore Messina
39%

degli Atleti

che hanno praticato almeno uno sport prima della maggiore età dichiarano di aver subito almeno una forma di violenza interpersonale

55%

degli Atleti

che hanno dichiarato di aver subito atti di violenza psicologica riconducono questi eventi a prima dei 15 anni

56%

degli Atleti

non ha né chiesto e né ricevuto aiuto. Questa condizione interessa soprattutto le donne con una quota del 62%.

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